
by Ettore Maccopazza
Arrivai a Monaco nel tardo pomeriggio. Presi un taxi e mi precipitai al negozio di Fritz.
“Dov’è?” gli chiesi.
“Dov’è cosa?”
“Il libro”
“Quale?”
“Quello di Strasser”
“Ah, lo tengo al sicuro, in un’altra stanza”
“Lo tieni al sicuro?”
“Sì”
“Perché?”
“Per evitare che i miei assistenti lo vendessero prima del tuo arrivo”
“Gentile da parte tua”
“Sì”
“Fritz”
“Sì”
“Che cosa sai di Strasser?”
“Che cosa so? Vediamo. So un paio di cose. Ludwig Strasser era il primo figlio di Leopold Strasser e Marie Hofer. Era legato a buona parte dell’Aristocrazia Nera”
“Era nero?”
“No, i membri dell’aristocrazia nera sono tutti bianchi, puro sangue, se vogliamo usare questa espressione, sono chiamati Aristocrazia Nera perché erano estremamente conservatore e appoggiavano i movimenti fascisti in Europa”
“Oh”
“Strasser era uno di loro, era interessato al mondo della magia e scrisse qualche libro”
“Qualcos’altro che dovrei sapere?”
“Die Neuzeit era il libro preferito di Hitler. A quanto si dice Hitler scrisse o piuttosto dettò a Hess il Mein Kampf sotto l’influenza di Die Neuzeit. Sebbene i nazistologi e gli storici abbiano cercato di accertare l’infuenza di Spengler, Salomon, Schmitt e degli altri esponenti della Rivoluzione Conservatrice nell’elaborazione delle idee e dell’ ideologia naziste, è piuttosto evidente che Hitler non ha mai letto nessuno di questi scritti. Hitler ha letto solo Die Neuzeit. L’ha letto, l’ha annotato, l’ha trovato così illuminante che scrisse un libro per disseminare le idee di Strasser che, in questo modo, fece sue”
“Capisco, ma come può essere che Spengler, Salomon, Schmitt sono diventati famosi e Strasser no?”
“Bé, perché a Hitler piaceva la sua popolarità e non voleva riconoscere la sua fonte. Hitler fece uno sforzo deliberato di relegare Strasser e i suoi libri nell’oblio. [Hitler] Ordinò che tutti i libri di Strasser fossero distrutti, forse perché non voleva che qualcuno scoprisse che il Mein Kampf era una volgarizzazione del Die Neuzeit”
“Capisco”
“Strasser ha scritto qualcos’altro?”
“Sì, ha scritto abbondantemente sulla magia primitiva. Era ossessionato dai Culti dell’Est e dal Serpente Nero”
“Il Serpente Nero?”
“La storia del Serpente Nero è, in un certo senso, la storia di Audaghost”
“Lo spirito di Auda?”
“No, no, non ha niente a che vedere con spiriti o fantasmi. Audaghost o Tegdaoust era la più ricca città berbera nell’Africa occidentale, situata tra Timbuktu e Chinguetti”
“E che cosa c’entra questa città con il Serpente Nero?”
“Ci sto arrivando, abbi pazienza. Sei come i miei giovani assistenti, che vogliono sapere solo la fine della storia. Ma certe volte, come si arriva in un posto è più importante di dove si va”
“Non essere così criptico”
“D’accordo. Audaghost era una delle città più ricche dell’Africa occidentale. Il suo benessere, così come il benessere di tutto l’impero del Ghana, era dovuto alla presenza di un’incredibile quantità d’oro nella regione. La leggenda narra che il Re di Wagadu avesse fatto un patto con il Serpente Nero, il serpente con sette teste. Il serpente avrebbe fornito pioggia e oro, o pioggia mescolata all’oro, mentre il popolo avrebbe dovuto dargli in cambio, ogni anno una vergine. Secondo la leggenda, un anno Siya Yatabare, fidanzata di Maadi, fu la prescelta. Ma prima che Bida, il Serpente Nero, potesso godersi la vergine, Maadi gli tagliò una ad una tutte le teste. Bida maledì Maadi e il suo popolo, per aver violato il patto e che, a causa di questa infrazione, la gente di Wagadu non avrebbe più ricevuto pioggia e oro. L’improvvisa desertificazione della regione e la sparizione dell’oro sono entrambe spiegate come una punizione per la violazione del patto. Comunque sia, le condizioni che portarono al declino e alla scomparsa di Wagadu , furono anche le cause che portarono la cattiva sorte di Audaghost”
“Bene, ma com’è collegato Strasser ad Audaghost e al Serpente Nero?”
“Come ti dicevo, Strasser era intrigato dagli Arcana Mundi come tanti altri nazisti dopo di lui e credeva nella magia”
“E quindi?”
“Sai che alcuni nazisti credevano che il mondo fosse vuoto, per così dire?”
“Sì”
“Strasser è uno di quelli che ha sviluppato questa credenza. Credeva che la Terra fosse vuota, che questo vuoto fosse abitato dal Serpente Nero, e che l’entrata di questo mondo sotterraneo potesse trovarsi ad Audaghost”
“Ok, ma perché gli interessava?”
“Non ne ho le prove, ma non è difficile da indovinare. Per quale che sia la ragione, forse a causa dei resoconti redatti dal Dott. Hoffmann, Strasser si convinse che il Serpente Nero fosse sopravvissutto al suo scontro con Maadi”
“E quindi?”
“Bé, il serpente poteva controllare la pioggia, metafora del tempo atmosferico, e poteva fornire infinite quantità di oro. Trovare il serpente avrebbe significato acquisire incredibile potere, ricchezza e salute infinita. E, per chi era stato considerato un fallimento per buona parte della sua vita, dev’essere stata una prospettiva interessante. Inoltre, se fosse stato capace di trovare il serpente, avrebbe potuto dimostrare che conosceva la storia e la mitologia antica africana meglio di quegli accademici che mettevano in ridicolo le sue idee”
“Tu credi che l’abbia trovato?”
“Non, non penso”
“Perché no?”
“Perché non avrebbe potuto tener nascosta una tale quantità di oro. A tutt’oggi, coloro che lo conoscevano dicono che tornò dal suo Viaggio Africano, si ritirò nella sua dimora e visse parsimoniosamente fino alla sua morte”
“Ma immagina che avesse davvero trovato il serpente”
“Sciocchezze”
“Ha trovato il serpente, ha preso tutto l’oro che gli serviva, ha depositato l’oro nelle casse di qualche banca svizzera, è ritornato in Germania fingendo che la sua spedizione fosse stata un fallimento”
“Ma perché?”
“Bé, posso pensare ad almeno due spiegazioni. Una è che Hitler aveva preso il potere e Strasser, che forse aveva capito che Hitler avesse progetti tremendi, e non avesse intenzione di finanziare le sue imprese. La seconda spiegazione è che dicendo che di non essere riuscito a trovare il Serpente Nero e il suo tesoro, avrebbe potuto convincere tanti dell’establishment nazista a impegnare grandi somme di denaro per finanziare nuove spedizioni, per sprecare denaro che non sarebbe stato utilizzato per finanziare la macchina da guerra”
“Samuel?”
“Se non ti conoscessi come serio collezionista da quarantacinque anni, mi verrebbe il dubbio che tu fossi un giallista un po’ squinternato”
“Ma ha senso”
“Dai Samuel, lascia perdere”
“Ok”
“In ogni caso, cosa vuoi sapere esattamente da me?”