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di Riccardo Pelizzo

Unkulunkulu mandò agli uomini un camaleonte per ordinare loro di non morire. Il camaleonte, durante il tragitto, si fermò a mangiare; nel frattempo Unkulunkulu inviò una lucertola per dire agli uomini di morire. Così quando il camaleonte raggiunse gli uomini e intimò loro di non morire, questi si rifiutarono di obbedire, dicendo di aver già accettato gli ordini della lucertola. Se il camaleonte non si fosse attardato a mangiare bacche, gli uomini non sarebbero morti.

            Questa storia zulu riecheggia, con qualche piccola modifica, un racconto del Sud della Nigeria, secondo cui il creatore mandò agli uomini il cane per dire che se avessero cosparso di cenere le salme dei defunti, questi sarebbero tornati in vita dopo ventiquattro ore. Lungo la strada il cane raggiunse un villaggio, vide un osso in una capanna, lo mangiò, si addormentò e si dimenticò del messaggio che doveva consegnare.

            Il creatore inviò come secondo emissario una pecora, che però nel corso del cammino si dimenticò le esatte parole del creatore e invitò gli uomini a seppellire le salme dei defunti. Quando il cane arrivò e impartì le corrette istruzioni, nessuno fra gli uomini gli prestò fede. L’anonimo autore africano commenta che se il cane non si fosse distratto a mangiare un osso, i morti potrebbero essere ancora vivi.

            Si tratta di una conclusione affrettata. Essa ignora quel che ci insegnano queste due storie, ovvero che gli uomini, pur contro il loro interesse, accettano le prime istruzioni che vengono loro impartite e non quelle corrette. Pertanto se un governante vuole preservare la fedeltà dei suoi sudditi, deve preoccuparsi più della velocità che della correttezza dei suoi ordini.

2 thoughts on “ORDINI

  1. Non è tanto la verità a essere importante, quanto la velocità con cui viene trasmessa.
    Il primo che annuncia una notizia plasma la realtà. In politica, nella religione e nella storia, vediamo come la prima informazione, anche se falsa, si radica così profondamente che diventa quasi impossibile smentirla.
    Il potere non appartiene a chi ha ragione, ma a chi parla per primo.

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