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di Riccardo Pelizzo

I Boshongo credono che il dio Bumba, vomitando a causa del mal di pancia, abbia creato in questo modo l’uomo.

            Gli Efik invece non ci dicono come il dio Abassi creò l’uomo, ma si tramandano che la morte e la discordia furono introdotte per controllare nel corso del tempo il numero degli abitanti della Terra.

            Gli Ekoi affermano che gli esseri umani furono creati dal dio Obassi Osaw e istruiti dal dio Obassi Nsi, ma i loro racconti non dicono di che pasta fossero fatti gli uomini.        

            Per i Fon il dio Nzame creò l’uomo e l’uomo creò a sua volta la donna, da un albero.

            Per i Wahungwe il dio Maori creò il primo uomo Mwuetsi, che ebbe figli e figlie da Morongo, la stella della sera. Essi credono che la razza umana sia nata dai rapporti incestuosi intercorsi tra Mwuetsi e le figlie avute da Morongo.

            Per il popolo Yoruba il dio Obatala creò gli uomini a sua immagine e somiglianza impastando la creta, ma la cosa gli venne presto a noia, e solo per errore, in un momento di ubriachezza, chiese al dio Olorun di dare a quelle figure di creta il soffio vitale.

            Insomma per queste tradizioni africane, gli esseri umani sono il frutto dell’ubriachezza, dell’incesto, del mal di pancia e dei tronchi d’albero. Se gli esseri umani han fatto quello che han fatto con origini del genere, uno si chiede cosa avrebbero potuto fare se avessero avuto più nobili natali.